Caso Simone Casini, morto suicida: Enriquetta indagata, spunta a Chi l’ha visto?

Il giallo di Enriquetta, la sedicente infermiera coinvolta nel caso della morte di Simone Casini, il camionista che si è suicidato.

La vicenda di Simone Casini, camionista di 43 anni trovato impiccato nel suo camion il 27 luglio 2022, si è rivelata ben più complessa e oscura di quanto apparisse inizialmente: si è infatti trasformata in un giallo, anche per via di una figura, nota come “Enriquetta”, che avrebbe finto di essere la sua fidanzata spagnola addirittura per ben otto anni.

Simone Casini photoshop
Una delle immagini fotoshoppate da Simone Casini (Agenews.it)

Questa relazione, tuttavia, si svolgeva esclusivamente sui social media e tramite conversazioni telefoniche: i due, stando a quello che dicono i familiari dell’uomo, non si sarebbero mai incontrati. Questa sedicente donna, che Simone Casini “fotoshoppava” sul suo profilo Facebook, si presentava come un’infermiera di Saragozza, che avrebbe studiato a Siena.

La verità su “Enriquetta”, la donna sotto accusa per la morte di Simone Casini

Nulla di tutto questo era vero, nome, professione, identità, tutto inventato: come confermato dal procuratore Andrea Boni, dietro il profilo della presunta fidanzata, e di altre figure che apparivano a supporto della stessa sui social, si celava in realtà una singola persona, ora individuata e che è stata messa sotto accusa per istigazione al suicidio.

Simone Casini Enriquetta
Simone Casini con la sedicente Enriquetta su Facebook (Agenews.it)

La popolare trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ intanto annuncia importanti novità sul caso nella diretta di questa sera, 25 settembre. Ci sarebbe, al momento e stando alle indagini, una sola unica responsabile della gestione di più identità fittizie che alimentavano la relazione illusoria con Casini. L’ipotesi di una truffa sentimentale era stata avanzata dai genitori di Simone, Ivano e Daniela Casini.

Questi nel tempo si sono preoccupati perché a loro avviso l’uomo veniva regolarmente manipolato e sfruttato economicamente, fino al tragico epilogo. Ma da chi? Era solo la sedicente Enriquetta ad agire o addirittura con la questione economica questa donna non c’entra nulla? Secondo la madre, Simone Casini prelevava regolarmente somme di denaro, fino a 1.500 euro ogni mese.

L’ipotesi è che in totale dai conti del camionista siano spariti circa 70.000 euro finiti nelle tasche e chiaramente nei conti in banca della sedicente Enriquetta. Tuttavia, le indagini condotte finora non hanno trovato prove a supporto di questa tesi. L’unica certezza degli inquirenti sarebbe che comunque la donna avrebbe agito da sola nella truffa sentimentale.

Gli ultimi sviluppi del caso della morte di Simone Casini

Nonostante ciò, rimane il mistero su come Simone Casini utilizzasse il denaro che prelevava costantemente, se non lo inviava alla “fidanzata” virtuale. Inoltre, da possibile suicidio, il mistero sulla morte dell’uomo inizia sempre più a infittirsi, complici anche le accuse e i dubbi dei suoi familiari. Secondo i genitori del camionista, l’impiccagione potrebbe essere stata simulata per coprire un omicidio.

Il fascicolo aperto dalla procura riguarda comunque al momento soltanto l’istigazione al suicidio, ma per chi indaga non ci sarebbero prove e indizi tali che possano sostenere l’accusa di omicidio. L’avvocato della famiglia, Enrico Valentini, ha accolto con favore gli sviluppi delle indagini, spiegando che aver scoperto la presunta identità di “Enriquetta” è un “passo avanti” importante.

Il legale di famiglia non sembra comunque credere alla versione dei fatti emersa finora e nelle scorse settimane ha sottolineato che potrebbe esserci ancora molto da scoprire. Anche i genitori di Simone Casini sono convinti che la verità sia più complessa e che ci siano elementi ancora più gravi. Quel che resta è la certezza della fragilità di un uomo, ennesima vittima di truffe sentimentali.

Gestione cookie