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Politica

Enrico Montesano e una passione senza tempo: dal Partito socialista alla maglia che ha fatto litigare tutti

Il mattatore dello spettacolo italiano Enrico Montesano, oltre che la fede laziale, non ha mai nascosto nemmeno la sua passione politica.

Classe 1945, romano di fede laziale, Enrico Montesano è un vero mattatore dello spettacolo italiano: oggi è sicuramente più in disparte rispetto agli anni Ottanta e Novanta, quando qualsiasi pellicola cinematografica, così come qualsiasi programma televisivo che contasse, non poteva fare a meno di annoverarlo nel cast. Esploso con “Febbre da cavallo”, in coppia con Gigi Proietti e diretto da Steno, il film uscì nel 1976.

L’attore Enrico Montesano (Agenews.it)

Sempre negli stessi anni, Enrico Montesano si fa conoscere in televisione e anche sul piccolo schermo il successo è sempre più esplosivo, fino ad arrivare alla clamorosa edizione di “Fantastico” del 1988, quando fa registrare il record di ascolti e una vera e propria febbre del gioco, con decine di milioni di tagliandi venduti della Lotteria Italia.

L’impegno politico a sinistra di Enrico Montesano

A teatro, infine, il nome di Enrico Montesano è indissolubilmente legato a quello di “Rugantino”, ma anche sul palcoscenico teatrale la sua è stata una carriera incredibile. Carriera che viene ripercorsa nel corso della puntata di “Domenica In” del 29 settembre. L’attore e mattatore televisivo, nel corso dei decenni, ha fatto parlare molto anche per la sua passione politica, iniziata come militante del Partito Socialista Italiano.

Enrico Montesano con Sandro Pertini (Agenews.it)

Prese la tessera a inizio anni Settanta e fu uno dei personaggi dello spettacolo più influenti all’interno del partito, ma fu negli anni Novanta, con l’adesione al PDS, che Enrico Montesano scelse di partecipare attivamente all’agone politico. Si candidò con successo come consigliere comunale a Roma nel 1993, risultando il più votato della sua lista.

L’anno seguente fu eletto europarlamentare con oltre 144.000 preferenze, ma l’esperienza a Strasburgo durò davvero pochissimo, appena un paio d’anni: troppo burocratese per i suoi gusti, per sintetizzare la scelta di dimettersi. Dopo questa fase, l’attore iniziò ad allontanarsi progressivamente dalla sinistra, fino a compiere un passaggio definitivo.

L’appoggio a Gianni Alemanno, il Movimento 5 Stelle e la maglietta delle polemiche

Infatti, negli anni successivi si avvicinò al centro-destra, fino a esprimere sostegno pubblico per Gianni Alemanno nella corsa a sindaco di Roma. Nel 2013, aderì brevemente al Movimento Libertario e manifestò in seguito simpatia per il neonato Movimento 5 Stelle, partecipando a diverse iniziative politiche del gruppo, fino a scegliere di allontanarsi, anche polemicamente, a partire dal 2019.

Le prese di posizione che seguiranno quel periodo saranno ancora più controverse: l’attore ha infatti intrapreso una battaglia contro il 5G e – dal 2020 – contro le misure adottate per contrastare la pandemia di COVID-19, diventando uno dei volti del movimento NoVax e NoGreenPass. Alcune delle sue affermazioni di quel periodo fecero breccia tra molti, sebbene poi siano state smentite dalla scienza.

Un paio di anni fa, nel 2022, Enrico Montesano fece parlare di sé per una maglietta indossata durante le prove televisive di un programma a cui stava partecipando come concorrente. Si presentò infatti a “Ballando con le stelle” indossando una maglietta con il motto dannunziano “Memento audere semper” e le insegne della X MAS, una formazione militare collaborazionista dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Di fronte alle polemiche, Enrico Montesano “tirò fuori” la sua passata adesione al Partito Socialista Italiano, sostenendo appunto di essere tutto tranne che vicino a quelle posizioni. Ma venne alimentato un polverone, con richieste di squalifica e accuse di offendere le vittime del nazifascismo. Anche la Rai dovette chiedere scusa per l’accaduto e alla fine l’attore venne escluso dalla trasmissione di Rai 1.

Gabriele Mastroleo

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