Andrea Alongi è diventato un personaggio virale nel web italiano a seguito della sua testimonianza nel processo per il “Caso Bonsu”: cosa è successo alla sua vita oggi.
La trasmissione “Un giorno in pretura” ha contribuito suo malgrado a rendere celebri sul web alcuni personaggi che sono passati sullo storico programma in onda su Rai 3, sia nelle vesti di imputati che di testi: la formula del programma è ben nota, si prendono alcuni casi giudiziari e si sceglie di portarli in televisione, mandando in onda le varie fasi del processo nelle aule di Tribunale.
Uno degli ultimi casi toccati da “Un giorno in pretura”, che ad esempio ha dedicato tantissime puntate ai delitti del Mostro di Firenze, è stato quello della morte di Cranio Randagio, mentre oltre agli imputati nei processi per i tremendi fatti avvenuti nel capoluogo toscano, da Pietro Pacciani a Mario Vanni, hanno fatto molto scalpore le dichiarazioni di alcuni testi in processi “minori”.
Uno di questi è coinvolto in una vicenda tremenda, la morte di Giuseppe Uva in una caserma dopo essere stato fermato ubriaco da due carabinieri: principale teste era Alberto Biggiogero. La sua testimonianza è diventata oggetto di decine di meme e frasi come “Avvocato, non sono mica un barman”, affermazioni fatte ad alcune richieste di spiegazioni in aula, sono entrate nell’immaginario collettivo.
In parte simile alla vicenda di Biggiogero è quella di Andrea Alongi, un ragazzo di Parma chiamato come teste in un altro caso di abusi da parte delle forze dell’ordine. Dopo la sua deposizione, trasmessa appunto dal programma Un giorno in pretura, le affermazioni di Alongi, tra cui la celebre frase “5 euro, due canne, dai”, sono state ripetute e trasformate in meme, rendendolo famoso sui social network.
Il ragazzo, nato a Parma nel 1991, si trovò una quindicina di anni fa “spaesato” in un’aula di tribunale, costretto a spiegare che cosa ci faceva in un parco di Parma in compagnia di alcuni pusher. Alongi, quel giorno, era andato a comprare dell’hashish, i famosi “5 euro”, quando era stato fermato per un controllo della polizia municipale, che a suo dire si doveva limitare a fare le multe.
Invece, quel giorno, era il 29 settembre 2008, proprio i Vigili Urbani di Parma fermarono il giovane ghanese Emmanuel Bonsu, scambiandolo per un pusher. Venne arrestato, dopo essere stato pestato violentemente nel comando della municipale: la sua storia divenne di dominio pubblico, perché ancora coi segni delle percosse la raccontò in TV in un programma condotto da Michele Santoro.
Oltre a Santoro, del caso si occupa appunto “Un giorno in pretura”, che manda in onda la testimonianza di Andrea Alongi, che da lì a qualche tempo diventerà virale, proprio per il modo “spensierato” del giovane parmense di affrontare un’aula di tribunale.
Andrea Alongi, cresciuto in un contesto difficile, ha lottato contro la tossicodipendenza e avuto vari problemi legali, tra cui un arresto per possesso di droga: era infatti il 2019 quando venne arrestato per possesso di 114 grammi di hashish, finendo per scontare un anno e sei mesi di arresti domiciliari. In precedenza, era stato intercettato e intervistato da Andrea Dipré.
Nell’intervista, finita su YouTube, si vede Alongi assumere cocaina, mentre in un’altra occasione venne ripreso per le strade di Parma con un coltello in mano e completamente fuori di sé, il che gli costò una denuncia. Dopo aver scontato i domiciliari, a quanto pare, Andrea Alongi sta provando a cambiare vita, come dimostra un’intervista trasmessa di recente su YouTube.
Nell’intervista, realizzata da un piccolo produttore e che ha già 700mila visualizzazioni, Andrea Alongi ha raccontato gran parte della sua vita: chi ha intervistato il giovane uomo, in due momenti successivi, dopo aver realizzato un’anteprima di sei minuti, ha mandato in onda tutta l’intervista integrale, divisa in due parti. Nel viene fuori il ritratto di un giovane dall’infanzia difficile e con troppe debolezze.
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