A seguito di indagini più approfondite, emerge il nome della vittima della cena tenutasi in Tunisia tra ex agenti segreti.
Una persona uccisa, un’altra ricoverata in gravi condizioni presso l’ospedale di Nabeul, al momento in coma farmacologico con la diagnosi di importanti danni cerebrali. Solo nelle ultime ore è stata resa nota la notizia dall’agenzia Nova: il fatto risale a qualche giorno fa, precisamente alla notte tra il 21 e il 22 settembre. Complessivamente, sono stati portati in ospedale ben 11 italiani e tra loro c’è il nome del messinese ex membro dell’Arma dei Carabinieri che non è riuscito a sopravvivere all’avvenimento.
Tutti iscritti all’Anagrafe degli italiani all’estero, i commensali della cena in Tunisia erano ex membri dell’Arma o dell’intelligence italiana. Considerando il profilo lavorativo dei presenti, le autorità non hanno mai escluso l’ipotesi che possa essersi trattato di un omicidio, sebbene la ricostruzione dei fatti porti a primo impatto all’idea che sia avvenuto un banale incidente dal tragico epilogo. Si esclude la possibilità che i presenti potessero ancora essere operativi all’interno degli 007.
Cos’è successo durante la cena in Tunisia a fine settembre
Era un carabiniere di 62 anni, ormai in pensione, la vittima della cena tunisina che ha previsto l’incontro tra ex agenti segreti. Di origini messinesi ma cresciuto ad Alghero per adozione, a lungo aveva prestato servizio nella città catalana e si è ritrovato vittima di una cena tra amici che ha avuto luogo circa dieci giorni fa nella città di Hammamet, in Tunisia.
Era d’abitudine, per lui e la famiglia, trascorrere dei brevi periodi ad Hammemet in onore delle vecchie abitudini. Lo scorso mese aveva ricevuto l’invito a partecipare ad una cena nella città catalana. L’incontro contava ben nove commensali in tutto, tra i quali spiccavano i nomi di alcuni ex agenti dell’intelligence italiana, ormai non più in servizio operativo perché in pensione.
Chi era la vittima italiana della cena in Tunisia
Nel corso della cena, ben quattro presenti hanno lamentato dei malori dopo aver bevuto un bicchiere di liquore fatto in casa. Stando a quanto dichiarato dalle fonti investigative, la morte di Giuseppe Maio, ex carabiniere di 62 anni, sarebbe stata causata da un incidente. Ipotesi avvalorata dal fatto che Maio non aveva alcun trascorso all’interno degli 007 italiani. Tra le quattro vittime di intossicazione, solamente una persona risulta ex appartenente al comparto intelligence.
Al momento, è in corso un’inchiesta aperta dalla polizia giudiziaria di Hammamet. Dalle prime ricostruzioni emerge che il proprietario di casa, anch’esso ricoverato in ospedale, abbia offerto il liquore che si è rivelato letale per Giuseppe Maio. Si resta in attesa dei risultati dell’autopsia che sarà condotta sulla salma prima che possa far ritorno ad Alghero.