Il Decreto Sicurezza non convince il Movimento 5 Stelle: “i diritti dei cittadini non verrebbero garantiti, anzi calpestati”.
Il nuovo Decreto Sicurezza del governo Meloni ha sollevato numerose polemiche, in quanto molti ritengono che, anziché migliorare la sicurezza dei cittadini, favorisca una repressione del dissenso sociale e politico.
La sicurezza, in senso ampio, non riguarda solo la prevenzione e la repressione dei reati, ma include anche il rispetto delle regole e la protezione dei diritti fondamentali dei cittadini. Ma secondo le critiche mosse al disegno di legge dal Movimento 5 Stelle, il governo Meloni sembra puntare su un approccio repressivo, ignorando altre soluzioni che potrebbero essere più efficaci per garantire la sicurezza.
Un punto di grande preoccupazione è la mancanza di risorse stanziate per potenziare le Forze dell’Ordine e il sistema giudiziario. Il disegno di legge non prevede l’assunzione di nuovi agenti o magistrati, nonostante la carenza cronica di personale.
Bocciate le proposte che sono state avanzate dalle opposizioni, come il Movimento 5 Stelle, per finanziare nuove assunzioni straordinarie negli ambiti di Sicurezza e Giustizia. Questo ha alimentato il malcontento di chi crede che la sicurezza reale possa essere garantita solo attraverso una presenza più importante delle forze dell’ordine sul territorio.
Un altro aspetto controverso è l’aumento delle pene per i reati legati alle proteste contro opere pubbliche, come il Ponte sullo Stretto e la TAV. Secondo il disegno di legge, chi manifesta può incorrere in pene più severe per resistenza o minaccia a pubblico ufficiale. Questa norma è vista come un modo per scoraggiare il dissenso politico e limitare le proteste legittime, specialmente quelle legate a questioni ambientali o infrastrutturali.
Il disegno di legge prevede anche una modifica importante per quanto riguarda i blocchi stradali e ferroviari: da illecito amministrativo, queste manifestazioni sono state trasformate in reato, punibile con il carcere. Anche la resistenza passiva, come il rifiuto di detenuti di entrare in cella in segno di protesta contro le condizioni in cui versano le carceri, viene criminalizzata. Questo ha suscitato l’indignazione di molti, che vedono in queste misure una violazione dei diritti fondamentali.
“Con questa maggioranza e questo governo Gandhi sarebbe finito in galera e avrebbero buttato la chiave” – queste le parole del Movimento 5 Stelle.
Nonostante queste misure repressive messe in atto dal Governo Meloni, i dati mostrano un aumento della criminalità dal 2023, con un incremento di rapine, truffe e reati violenti. Molti sostengono che il governo Meloni, invece di risolvere il problema della sicurezza, stia promuovendo propaganda repressiva, ignorando i veri bisogni dei cittadini, come politiche sociali inclusive, una sanità accessibile e migliori condizioni di vita.
Il disegno di legge Sicurezza del governo Meloni sembra più orientato a reprimere il dissenso che a fornire soluzioni concrete per garantire la sicurezza. I cittadini chiedono maggiore protezione, ma il rischio è che le nuove norme si ripercuotano ulteriormente sui loro diritti, lasciando irrisolti i problemi strutturali del Paese.
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