Il rocker Vasco Rossi si lascia andare ai ricordi e fa una terribile rivelazione su una persona a lui molto cara.
A 73 anni compiuti, ci sono pochi dubbi che Vasco Rossi sia oggi il cantautore vivente italiano più apprezzato e celebrato: spogliatosi delle vesti del rocker “maledetto”, oggi il celebre artista nato a Zocca, sull’Appennino emiliano, è capace di alternare tour da tutto esaurito negli stadi italiani a riflessioni molto profonde sulla sua carriera e su quella che è l’Italia di oggi.
Non è raro – e il documentario prodotto da Netflix dal titolo “Il Supervissuto” lo dimostra – che Vasco Rossi tiri fuori ricordi del suo passato: pensiamo ad esempio al suo incredibile racconto di quella che è stata la nascita di Punto Radio, prima radio libera italiana proprio da lui fondata a metà anni Settanta. Il Blasco è sempre stato un agitatore culturale e ha saputo negli influenzare i costumi del nostro Paese.
Lo ha fatto partendo da un piccolo comune emiliano, un “bastardo posto” lo definirebbe Francesco Guccini, originario di Pavana, distante da Zocca una quarantina di chilometri. Vasco Rossi ha un profondo legame con le sue origini, col papà Carlino, camionista morto di infarto quando il cantante muoveva i primi passi nel mondo della musica, e con la mamma Novella Corsi, che ha compiuto a marzo 93 anni.
Proprio parlando delle sue origini, con un post su Instagram in occasione della recente giornata dei nonni, Vasco Rossi ha pubblicato un estratto live del suo brano “Tango… (della gelosia)”, inserito nell’album “Liberi liberi” del 1989 e un evidente omaggio a un vecchio brano che porta lo stesso titolo e che ha avuto tra gli interpreti più illustri Milva e Claudio Villa.
Il tango, ha spiegato Vasco Rossi, glielo ha insegnato suo nonno Luigi Seghetti, che il cantante, nel suo post, dipinge con un tocco ironico e affettuoso. Racconta di come suo nonno suonava la chitarra, beveva vino tutti i giorni e, a detta della nonna, lavorava poco. “Ogni tanto spariva,” aggiunge, dando un ritratto vivace e forse un po’ ribelle del nonno contadino e mezzadro.
Le feste nell’aia del nonno Luigi sono uno dei ricordi più vividi: papà e mamma erano ottimi ballerini, ma è stato proprio il nonno a trasmettergli la passione per il ballo. “Valzer, mazurka, tango, polka… Io li ballavo da bambino,” dice Vasco, anche se ammette di non essere molto esperto nei passi moderni. Insomma, se il nonno paterno era un uomo più risoluto, un proprietario terriero, il materno aveva un’altra indole.
Per Vasco Rossi, nonno Luigi era “l’artista di famiglia”, che trovava il tempo per suonare e ballare: “Papà non era uno che aveva la musica in testa, ho preso credo da mio nonno”, sottolinea il cantante per spiegare come l’uomo abbia inciso sulle sue scelte artistiche. Purtroppo, la vita di Luigi Seghetti si è conclusa troppo presto: è morto a 56 anni, vittima della cirrosi epatica.
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