Diesel e benzina, cosa potrebbe accadere nei prossimi anni con i prezzi delle tasse: ecco qualche informazione in merito.
Il Piano strutturale di bilancio prevede un intervento sulle delle auto con motori diesel e benzina. Da quando è emersa la notizia, si acceso il dibattito pubblico sulla questione della tassazione dei veicoli non elettrici. I proprietari di vetture diesel vedrebbero un cambiamento nel prezzo del carburante nei prossimi anni.
Il prezzo della benzina oggi è di 72,8 centesimi al litro, mentre il prezzo del gasolio è di 61,7 centesimi al litro. Nel piano strutturale di bilancio per i prossimi sette anni compare il riallineamento, che si inserisce nel più generale taglio degli incentivi non sostenibili. In base al riallineamento, i prezzi delle due tipologie di carburante dovranno essere gli stessi.
Divieti di circolazione di auto con motori diesel e benzina: che cosa cambierà in meno di dieci anni
Nelle scorse settimane è circolata l’ipotesi che il Governo avrebbe aumentato le accise sul diesel. La possibile tassa sul gasolio avrebbe comportato un aumento delle spese per milioni di italiani. In realtà, dal Piano strutturale di bilancio, il documento che l’Italia dovrà presentare alla Commissione europea per chiarire il suo programma di rientro del debito per i prossimi sette anni, è emersa solo una possibile rimodulazione dei prezzi del carburante.
Il Piano strutturale di bilancio varato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri avanza la possibilità di un allineamento delle accise di gasolio e benzina. L’allineamento dei prezzi tra benzina e diesel potrebbe volgere verso un livello intermedio tra i due costi attuali.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato che l’ipotesi di allineamento die prezzi rientra nella riduzione dei sussidi dannosi dal punto di vista ambientale, evidenziando come «probabilmente ci sarà una riduzione della benzina e un innalzamento del gasolio, cercando di evitare contraccolpi per le categorie che utilizzano il gasolio per scopi professionali» come gli autotrasportatori. Il Governo ha smentito così le voci circa un aumento delle accise sui carburanti. In questo momento si sta studiando un intervento di rimodulazione, già previsto dalla delega fiscale come dichiarato dal sottosegretario Freni. Occorre ricordare come il diesel italiano sia oggi il più tassato dei paesi europei, con un costo di 215 euro in più all’anno a consumo invariato se lo Stato decidesse di eliminare i sussidi presenti.
Il futuro dei veicoli ecologici: in che modo cambieranno le auto nei prossimi anni
La legislazione sul target delle zero emissioni del 2035 è stata adottata dall’Unione Europea nel 2023 e include la clausola di revisione fissata per il 2026. Dalle linee guida politiche della presidente von der Leyen emerge la possibilità di affrontare la questione dei carburanti sintetici.
Il trasporto su strada rappresenta un quinto delle emissioni di CO2 dell’Unione Europea. L’UE punta a ridurre le emissioni auto del 55% e quelle dei furgoni del 50% entro il 2030. Le attuali auto a benzina o con motore a combustione potranno continuare a essere guidate anche dopo il 2035. Solo entro il 2050 tutte le auto diventeranno CO2 neutrali dal punto di vista climatico.