Donald Trump ha rischiato il terzo attentato dall’inizio della campagna elettorale: cosa è accaduto all’avversario di Kamala Harris.
In campagna elettorale, l’unico “nemico” con il quale Donald Trump deve vedersela è l’esponente dei democratici Kamala Harris, che ha preso il posto di Joe Biden in corso d’opera. Nella vita di tutti i giorni, invece, gli avversari del leader dei repubblicani sembrerebbero essere molti di più.
Durante questa campagna elettorale che potrebbe condurlo, in caso di vittoria, a calzare nuovamente il ruolo di presidente degli Stati Uniti d’America, il 78enne ha già subito due attentati. Ed è di qualche ora fa la notizia di un terzo attentato, sventato, ai danni del politico e imprenditore.
Parliamo di un uomo di 49 anni, di nome Vem Miller, arrestato durante una manifestazione di Donald Trump a Coachella, in California. Cerchiamo di chiarire i contorni della vicenda che ha minacciato (di nuovo) la vita dell’esponente dei repubblicani.
Si sarebbe potuto trasformare nel terzo attentato ai danni del leader dei repubblicani. E invece, grazie al pronto intervento degli agenti dello sceriffo, si è evitato il peggio durante il comizio di Donald Trump a Coachella (California).
Secondo quanto riportano i media, un uomo di 49 anni di nome Vem Miller, originario di Las Vegas, è stato bloccato dagli agenti di polizia mentre, a bordo di un SUV nero e con tanto di pistola carica a bordo, si avvicinava alla manifestazione del leader repubblicano.
Accusato di possesso illegale di armi – oltre che di un caricatore ad alta capacità -, Miller si era finto giornalista ed aveva con sé una serie di passaporti falsi. La polizia, su di lui, ha riferito scarne informazioni: “Era associato a un gruppo chiamato ‘Cittadini sovrani’, ma questo non importa. Un pazzo“.
In parallelo, la polizia ha reso noto che l’episodio non ha avuto conseguenze sul comizio dell’imprenditore 78enne: “Nessun impatto sulla sicurezza dell’ex presidente Trump o dei partecipanti all’evento“.
Per Donald Trump si è trattato del terzo attentato fallito nel giro di pochi mesi. Un chiaro segnale di come la sua ridiscesa in politica non sia gradita ad una fetta molto ampia di popolazione.
Il 13 luglio scorso, durante una fiera agricola a Meridian (Butler, Pennsylvania) dove stava tenendo un comizio elettorale, Trump venne ferito all’orecchio destro da un proiettile esploso dal ventenne Thomas Matthew Crooks.
Scortato immediatamente via e condotto presso il Butler Hospital, il leader repubblicano si riprese nel giro di poco. Durante l’evento, però, persero la vita l’attentare e un partecipante al raduno.
Il 15 settembre scorso, il secondo episodio in cui si è attentato alla vita del politico. Gli uomini del Secret Service hanno infatti bloccato un uomo armato che era riuscito ad introdursi nel campo da golf dove stava giocando l’imprenditore, nei pressi della sua tenuta di Mar-a-lago, in Florida.
Ryan Wesley Routh – questo il nome dell’assalitore -, che aveva puntato un fucile in direzione di Trump ad una distanza di circa 350 metri, venne prontamente individuato dagli agenti, che lo bloccarono aprendo il fuoco contro di lui.
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