Si parla di abolire i voti a scuola. Ma questo non può mancare d’impatto sulla psicologia degli studenti: si esprime a riguardo Paolo Crepet.
Psichiatra e sociologo, Paolo Crepet è ospite di frequente nelle trasmissioni televisive. Oggi opinionista particolarmente ascoltato e scrittore ampiamente letto ed apprezzato, ha concesso la sua opinione nel corso del programma Tagatà su La7 riguardo la possibile abolizione dei voti scolastici.
Oltre a discorrere di tematiche d’attualità, società e del conflitto israelo palestinese, è stato ricavato uno spazio da dedicare alla scuola e al benessere dei suoi studenti. Partendo dagli attivisti ecologisti per poi giungere al concetto di mondo fiabesco e politicamente corretto nel quale oggi vivono in bambini, asserisce che “abbiamo cancellato il gioco, lo abbiamo ucciso, a favore di un solipsismo”. Tuttavia, si ignora che giocare insegna a perdere e persino i voti scolastici hanno un loro impatto sullo sviluppo e la maturazione psicologica della persona.
Voti a scuola, saranno aboliti? Parla Paolo Crepet
C’è chi sta ponderando sulla possibilità di eliminare i voti scolastici. Ma quale conseguenza potrebbe avere sul singolo studente? “E’ una follia”, dice Crepet, “prendere quattro può essere un dispiacere, ma togliere otto equivale a togliere una gioia”. Già mesi fa lo psichiatra aveva ribadito la sua opinione a riguardo ed aveva avanzato una potente similitudine, chiamando in causa un tennista particolarmente famoso: “io sono per una scuola esigente, per un’educazione esigente. Se io sono esigente tu crescerai esigente. Essere esigenti fa fare le cose al meglio. Togliere i voti sarebbe come dire a Sinner: “domani giochi e non ci sono i punti, non c’è il tabellone.” E allora cosa andrebbe a fare?”
Il parere dello psichiatra ha raccolto il favore degli ascoltatori. Ha tenuto a spiegare che nella vita sarà inevitabile incontrare degli ostacoli, ma questi devono spronare a proseguire oltre e dare il meglio. Non ci si può adagiare nel credere in un mondo privo di aspetti negativi. E’ deleterio costruire davanti agli occhi e nella mente degli studenti un ideale che non corrisponde alla realtà dei fatti.
Paolo Crepet: la sua opinione riguardo la scuola
“Morte, dolore di questi giorni: è necessario spiegare questi concetti ai ragazzi e fargli comprendere che si tratta di aspetti esistenti. Nel cielo ci sono le nuvole e non è possibile cancellarle, diventerebbe banale e scorretto. Bisogna navigare sapendo che il porto presso il quale si approderà potrà ospitare persone amiche o persone che non lo sono. Ma non bisogna smettere di navigare per questo motivo.
L’anima è indocile ed è importante sbattere contro gli ostacoli. La vita presenterà anche delle sconfitte importantissime, così come ci saranno delle vittorie pericolose.” In conclusione, non è possibile cambiare la realtà dei fatti, è importante insegnare a prenderla per quel che è, non camuffarla nel tentativo di farla sembrare diversa.